Gli anni 60 sono anni contrastanti. Dopo il boom economico degli anni 50 e un rinnovato benessere della società postbellica, le donne continuano a ricoprire ruoli lavorativi e a concedersi il lusso dello spendere e della dolce vita. Al contempo, si respira nell’aria un forte desiderio di rinnovamento, che ben presto sfocerà in vere e proprie rivolte culturali che modificheranno senza ritorno il pensiero comune, compiendo grandi passi alla conquista della libertà d’espressione.
Negli stessi anni, impazza la “Spazio Mania” in risposta alle sperimentazioni che precedono l’allunaggio del 1969. Con Rabanne, Courreges e Cardinla moda si veste di materiali sintetici e colori siderali, maglie di alluminio e stivaloni in vinile, precorritrice di quell’estetica cyber di un futuro iper-tecnologico.
Gli anni 60 fanno da sfondo anche al kolossal firmato Kubrick, 2001 – Odissea nello Spazio. Il film, uscito nel 1968, seziona la sceneggiatura in tre fasi: un passato ancestrale, alle origini dell’uomo che si fa strada verso l’evoluzione; un presente anacronistico, su una navicella spaziale dal design anni 60 in rotta verso la Luna nell’anno 2001; un futuro utopico, in cui regnano tecnologia e intelligenza artificiale.
La collezione riprende il concetto di ciclicità del tempo, identificando nel futuro quella nostalgia di un passato prospero come quello degli anni 60, come auspicio di un ritorno ad un periodo di progresso e benessere, rispetto ad un presente costellato da criticità che, contro i pronostici, nemmeno l’ intelligenza artificiale ha saputo vincere.

Non esistono innovazioni che non siano recuperi e non esiste viaggio verso ignoto che non sia ritorno alle origini.” S. Kubrick

Sulla linea delle tendenze della primavera-estate 2024, la capsule sposa lo stesso concetto di dualità, proponendo forme trapezoidali e rigide dalle colorazioni vivide insieme ad applicazioni a specchio e rifiniture metallizzate. Una continuità stilistica con il passato che si infrange nella disomogeneità dei tessuti, ricollegandosi alla Terra e alle sue origini in un tutt’uno con l’abito.
L’elemento dell’acqua, che si ritrova nella scelta di tessuti luminescenti e dall’effetto wet, è inteso come rigenerazione e come scorrimento, come percorso naturale che fluisce e muta, ma poi ritorna al suo stato originario, portando cambiamento, mescolamento, vita.